La mezzanotte del branco
Si guardò intorno, avanzando cauto nella neve e nella notte: il silenzio del bosco era la sua unica compagnia, e non ne desiderava una diversa.
L’aria di novembre non lo spaventava, come non lo spaventavano il freddo e il buio. Conosceva bene entrambi, ed aveva imparato a considerarli amici di vecchia data… Insieme a quel cielo stellato, a quella luna superba!
La rupe si proiettava oltre un dirupo scavato dall’acqua; il baluginio della corrente si notava a mala pena, da quell’altezza, e il suono delle lontane cascate giungeva attutito, un gorgoglìo appena percepibile.
“Questa solitudine è il mio destino”, pensò, dirigendosi verso l’estrema propaggine di quel lembo di roccia e spingendo lo sguardo fino all’orizzonte, una linea indistinguibile tra il nero e il blu cupo…
“Ma molti sono soli con me”
Arrovesciando il capo all’indietro, il lupo grigio ululò, e l’eco di altre cento voci libere riecheggiò sonora per la festa di Ognissanti.